Enrico Alba

Enrico Alba era nato il 17 Agosto del 1921 e aveva compiuto studi classici che lo avevano portato ad insegnare lettere alla scuola media “G. Galilei”

Enrico Alba
Enrico Alba

Durante la Seconda Guerra Mondiale, in qualità di ufficiale di complemento dell’Esercito Italiano, Enrico Alba, per non aver aderito alla Repubblica Sociale, era stato deportato per due anni nei campi di concentramento in Germania.


L’impegno politico lo vede Deputato al Parlamento della Repubblica Italiana nel Partito della Democrazia Cristiana dal 1959 al 1968; appartenente alla corrente “Forze Nuove” di Carlo Donat-Cattin; Consigliere comunale a Monopoli dal 1946 al 1975 e Segretario della sezione DC nel 1947 e nel 1968. Con l’aiuto di Enrico Mattei fa giungere a Monopoli il gas metano prima ancora che sia distribuito nel capoluogo pugliese, consentendo la nascita della fabbrica della Ceramica delle Puglie, che determinerà centinaia di posti di lavoro a tutto il sud-est barese. Consigliere e Assessore alla Provincia di Bari dal 1952 al 1959; promotore della realizzazione delle strade provinciali Monopoli-Castellana e Monopoli-Alberobello, della San Michele Frangisto-Capitolo e della litoranea Monopoli-Torre Canne; Dirigente Nazionale delle Acli; Presidente del Consorzio del Porto di Bari negli anni ’60; ideatore e fondatore di Assoporti (Associazione Porti Italiani).


Interessante anche la sua attività imprenditoriale che lo ha visto creatore dell’Hotel Lido Torre Egnazia in località Losciale a Monopoli e gestore dell’Hotel Residence Club Primula a Pescasseroli. Numerosa e significativa la sua produzione in qualità di poeta e scrittore. Al di là della sua brillante intuizione imprenditoriale di scommettere per primo a Monopoli, nel cuore del mezzogiorno, su turismo costa e paesaggio, restano la sua sana e sempre rivendicata estrazione proletaria, i due anni di dura prigionia in un campo di concentramento tedesco come ufficiale dei Bersaglieri, le sue qualità umane nei confronti dell’altro, la sua sensibilità d’animo, le sue doti oratorie, l’amore per la giustizia sociale e per la sua terra.

Enrico Alba ha sempre amato il suo ruolo di insegnante tanto da sentirsi tale sino alla fine dei suoi giorni. Ha coltivato la poesia esaltando il valore della parola scritta. Ha sempre apprezzato la concretezza, il fare e l’operare per creare qualcosa di buono, oltre che utile. Enrico è stato un politico retto e capace, eletto Deputato al Parlamento Italiano per due legislature con oltre 30mila preferenze “pulite”, ha votato in pieni anni ’60 e al culmine delle Guerra Fredda, per l’ingresso della Cina nell’Onu e per stornare quota dei finanziamenti destinati alle Forze Armate verso i Paesi poveri del mondo, ricevendo esplicite minacce dai generali e dai politici dell’Italia peggiore di quell’epoca.

Le sue scelte ideali, frutto di dure esperienze e del suo spirito di indipendenza e di libertà, spesso lo hanno fatto marciare in solitudine, senza che mai se ne dolesse. Non si è arricchito con la politica e non ha fatto arricchire alcun familiare. Non ha “spremuto” un solo posto di lavoro per i suoi figli da “Mamma Stato” ma ha saputo andare incontro a tanti che, da tutt’altre sponde politiche, chiedevano il suo aiuto. La psoriasi, che lo ha accompagnato per decenni, narra le lacerazioni interiori del suo spirito, ben celate dal suo carattere forte ed estroverso.


Era tanto proteso all’affermazione della dignità umana da sfiorare spesso l’irriverenza verso molte convenzioni, istituzioni clericali e laiche e poteri costituiti. Ai familiari e agli amici resta l’impegno di onorarne l’eredità umana. A Monopoli e all’Italia il compito di riscoprire, ancora una volta a posteriori, il valore di uno dei suoi figli migliori.